“La Stazione”: per chi viaggia alla ricerca del gusto

Una stazione, per definizione, è il posto in cui fermarsi per poi partire verso mete lontane. Sono viaggi, quelli di cui parliamo oggi, alla ricerca del gusto enogastronomico abruzzese nel cuore di Teramo: chi frequenta il Ristorante-Pizzeria “La Stazione” fa proprio questo, parte verso destinazioni che, spesso, hanno il sapore dell’esclusiva.

“Undici anni fa – racconta Davide Di Teodoro, che è uno dei tre titolari del ristorante, insieme a Martina Di Teodoro e Salvatore Fontanarosa – abbiamo deciso di dare di più ai nostri clienti, lasciando il locale davanti alla stazione ferroviaria di Teramo per occupare dei vecchi capannoni in disuso, a nemmeno duecento metri dalla sede precedente, ma in una zona che ai più sembrava isolata”.

C’è anche un po’ il desiderio di riqualificare una parte della città, dunque, nella scelta di Davide che nel 2008 s’insediò laddove un tempo una nota azienda internazionale produceva ceramiche: il recupero di un manufatto di “archeologia urbana”, abbandonata quarant’anni prima, ha dato vita ad un ristorante di 600 metri, punto di riferimento della ristorazione teramana.

È, di fatto, uno dei tanti primati che il Ristorante-Pizzeria “La Stazione” può vantare: tra gli altri, il locale è stato il primo a Teramo nello sperimentare gli utilizzi della farina di canapa, perché “noi abbiamo sviluppato una linea d’impasti e di farciture speciali, selezionando farine naturali, facendo attenzione alla lievitazione. La nostra cura per le materie prime è estesa a tutti i piatti del menù, facciamo anche il pane con il lievito madre”.

“La Stazione” è anche l’unico ristorante italiano a servire la Pilsner Urquell non pastorizzata, una birra bionda leggera fortemente luppolata, che ha storicamente dato vita alla tipologia birraria delle “pils”, cioè delle “lager” chiare il cui gusto amaro è molto dissetante: “in Italia, gli altri tredici locali in cui si può bere questa birra sono dei pub, quindi di fatto “La Stazione” è l’unico ristorante in cui trovarla. Noi abbiamo scelto la versione non pastorizzata: viene caricata in cisterne, arriva all’esterno del locale e si riversa direttamente nelle nostre botti”.

Negli ultimi anni, la scelta tra ricette tipiche abruzzesi e rivisitazioni creative degli chef è stata arricchita con una nuova linea di hamburger e l’inserimento della Braceria: brace a vista, grandi pezzature di carne “con vendita diretta al banco, il cliente ci indica cosa vuol mangiare ed è subito pronto”.

Il ristorante è davvero spazioso: la novità, nella zona esterna, è l’introduzione dell’area bimbi.

Il grande numero di collaboratori, quasi trenta, permette di lavorare con due differenti menù: alla carta per cena, con un servizio veloce a pranzo.

“Il rapporto con De Remigis – conclude Davide – esiste da quando è nata “La Stazione”. In undici anni, non abbiamo mai smesso di rifornirci di tutti i latticini che producono: dalle mozzarelle ai formaggi, dal latte alla ricotta non c’è una referenza che non entri a far parte dei nostri menù. C’è, in questa scelta, la voglia di valorizzare le grandi aziende del territorio come De Remigis, ma soprattutto è un riconoscimento alla qualità delle loro materie prime, ai protocolli di produzione che seguono, alle capacità organizzative sulle quali un ristorante come il nostro può sempre contare”.