La steak house che non c’era

Gestire, da ventisei anni, l’unico “tex mex” di successo a San Benedetto del Tronto e non accontentarsi è un atteggiamento da veri imprenditori: Silvio e Vincenzo Di Cecco, infatti, ne hanno tutte le caratteristiche e dopo aver rilevato un altro locale storico della città, il Misus, l’hanno trasformato, da poco più di un anno, nella moderna “steak house” che oggi tutti conoscono e frequentano, il “Fuoco Vivo” di via Mare.

“Siamo nel mondo della ristorazione da tanto tempo – ricorda Silvio – e ci piacciono i locali con una connotazione chiara: questo è il segreto del successo del Chili Pepper nella zona nord di San Benedetto ed è anche il motivo per cui abbiamo aperto “Fuoco Vivo”, una steak house moderna che in città non esisteva, trasformando quello che era comunque un pub storico”.

“Fuoco Vivo”, locale che d’estate diventa un posto romantico con vista sulla spiaggia, d’inverno può ospitare novanta persone, a partire dalle 19,30, “con un menù che ha numerose specialità di carne. Lavoriamo i lombi di chianina, marchigiana, angus, scottona in tutti i principali tagli, dalla bistecca alla fiorentina, dal filetto al controfiletto”.

La quantità e qualità dell’offerta di carne porta i clienti a preferire…tutto: infatti, “quasi sempre serviamo dei taglieri misti di carne in cui alle specialità italiane si alternano carne argentina, irlandese e scottona”.

La pizzeria di “Fuoco Vivo”, dove si può mangiare anche un’ottima “pinsa”, è un’ulteriore dimostrazione dell’estro creativo dei fratelli De Cecco e “in questo settore avere la sicurezza di un prodotto di qualità è prioritario: per questo, siamo molto soddisfatti di aver scelto da subito, per tutti i latticini, De Remigis, un’azienda locale di cui un altro pizzaiolo ci aveva parlato in termini positivi e che si è rivelata affidabile, grazie anche al lavoro instancabile del loro agente di zona, Domenico”.

I ristoranti destinati a lasciare il segno sono quelli che nascono da un’idea forte, differente, distintiva: “Fuoco Vivo” dimostra che Silvio e Vincenzo Di Cecco ne hanno avuta una davvero unica.