Le ricette

Narra la leggenda che la pinsa romana sia nata fuori dalle mura delle città dell’Impero, grazie all’ingegno contadino nel mescolare farine e creare del cibo nutriente ma leggero, che non influisse troppo sulla vita lavorativa nei campi.

Si tratta di un prodotto diverso dalla pizza, perché ci sono meno grassi che in una pizza classica. Il mix di frumento, soia, riso e pasta madre essiccata lo rende digeribile, leggero e friabile al palato.

Tra le trentacinque pinse (bianche, rosse, speciali) Francesca e Mirco ci consigliano di provare la Pinsa Hop che, come tutte le loro pinse, è ancora più buona perché c’è la mozzarella De Remigis.
In più, viene aggiunto il “paccasassi”, il cosiddetto “finocchietto marino del Conero”, che cresce tra i sassi e gli scogli a picco sul mare in primavera: croccante, dal sapore forte e indimenticabile.

Importante: il mix di farine e pasta madre essiccata alla base della pinsa è un segreto, quindi una volta letti gli ingredienti, è altamente consigliabile fare una breve gita a Sirolo, parcheggiare nei pressi di Viale I° Maggio n.2 e provarla!

PINSA HOP

Ingredienti di farcitura

Mozzarella De Remigis
Mortadella
Paccasassi

Ad Appignano, in Via Giovanni Falcone 1A, i tre soci Henry, Martina e Mattia inventano pizze gustose, sicuri di essere davvero bravi e di avere un amico d’eccezione, De Remigis.

Con formaggi eccezionali si fanno pizze eccellenti e due delle più famose e gettonate dai clienti di “Henry – Pizza&Birra” sono la TRE P e la Partenopea, di cui vi indichiamo gli ingredienti, ricordandovi sempre che è meglio provarle a domicilio. Henry, Martina e Mattia vi aspettano.

TRE P

Patate
Pancetta
Porcini,
Rosmarino
Fior di latte de remigis

PARTENOPEA

A cottura
Base vellutata di datterino giallo
Pomodorino
Basilico
Mozzarella De Remigis
Guanciale

Prima di servire
Cipollina Arrostita
Una grattugiata di Pecorino di Fossa De Remigis

Gli spaghetti alla carbonara sono, tra i piatti tipici italiani, i più “giovani”: appaiono per la prima volta nella rivista storica “La Cucina Italiana” nel 1954 e (incredibilmente) c’è il “gruviera” come formaggio! Negli anni a seguire, molti cuochi famosi inseriscono nelle loro ricette addirittura la panna, che scompare del tutto solo agli inizi dei Novanta, consolidando in modo unanime l’utilizzo del pecorino.

Questa, dunque, è la ricetta che vi suggeriamo per festeggiare il Carbonara Day: fatta in casa, sarà ancora più buona.

Ingredienti per quattro persone

400 g spaghetti
150 g guanciale
50 g pecorino
4 tuorli d’uovo
sale
pepe

Tagliate a filetti il guanciale, mescolati i tuorli con il pecorino, aggiungete acqua ed amalgamate con una frusta, per rendere i tuorli cremosi. Salateli e pepateli. Mentre l’acqua sta bollendo, cuocete il guanciale e rosolatelo finché non è croccante. Buttate la pasta, una volta al dente scolatela e conditela con il guanciale. Aggiungete i tuorli e mescolate, servite aggiungendo altro pecorino (De Remigis) e pepe.

Ordinare un panino al Caffè Carlo Forti Campitelli di Teramo è un’esperienza unica: nel senso che ogni panino è buono ma anche diverso, di giorno in giorno. Gli ingredienti freschi, scelti personalmente da Alessandro Campitelli e dal fratello Paolo sono indubbiamente all’origine del trionfo del gusto. Ne proponiamo uno, è impossibile calcolare quanti veramente se ne preparano: infatti, i panini non hanno un nome, perché nessuno sarà mai uguale al precedente, nascono dalla sperimentazione pura. Alessandro li crea, li prova tutti e poi solo i migliori diventano panini del Caffè Carlo Forti Campitelli.

Panino con pancetta coppata e stracciatella

Pancetta Coppata De Remigis
Stracciatella De Remigis (tartufata e non, in base al gusto del cliente)
Miele d’acacia
Broccoli (in alternativa, s’inseriscono verdure di stagione)

Boris Centinaro, a San Nicolò a Tordino, da cinque anni sceglie prodotti di qualità (i formaggi sono solo De Remigis non a caso…) ed unisce la cordialità dello staff all’originalità di molte sue pizze. In un periodo in cui, purtroppo, la cordialità dello staff non può essere apprezzata, resta la soddisfazione di chi ordina una pizza da Fuoko. Molly è una delle pizze più richieste e, scorrendone gli ingredienti, si capisce il perché: bisogna provarla, almeno per una volta, quando a prepararla è un pizzaiolo come Boris, con quindici anni di esperienza alle spalle e tante idee per il futuro. Si fa prima (e si mangia prima…) prenotandola al 346/3591637

Ingredienti

Base di tartufo
Pomodoro
Funghi porcini e Champignon
Mozzarella De Remigis
Speck De Remigis
Rucola

Fuoco Vivo, moderna “steak house” di San Benedetto del Tronto, è anche una pizzeria in cui assaggiare la “pinsa”, un tipo di pizza a lunga lievitazione particolarmente digeribile.

Tra le pizze “speciali”, ci sono due “bianche” consigliate in modo particolare da uno dei due titolari, Silvio Di Cecco: d’altronde, non potrebbe essere altrimenti, perché ha dato loro i nomi delle sue due figlie.

Pizza Micol

  • Julienne De Remigis
  • Taleggio
  • Porcini
  • Tartufo

Pizza Sveva

  • Mozzarella di Bufala De Remigis
  • Pomodoro giallo
  • Aglio
  • Colatura di alici
  • Basilico

Ingredienti per 30 castagnole

Ricotta vaccina 240 g 

Farina 00 135 g 

Farina 00 per infarinare le mani 20 g 

Zucchero 60 g 

Uova (1) 55 g 

Lievito in polvere per dolci 6 g 

Scorza d’arancia

per friggere

Olio di semi di arachide 500 ml 

per cospargere

Zucchero a velo q.b. 

Preparazione 

Come preparare le Castagnole di ricotta 

Per preparare le castagnole di ricotta cominciate lasciando quest’ultima a scolare del siero in eccesso. Per farlo vi basterà sistemare la ricotta in un setaccio e lasciarla sgocciolare 2 ore all’interno di un recipiente (meglio se tenuta in frigo!). Trascorso il tempo setacciatela e versatela in un recipiente, unite l’uovo e lo zucchero, mescolate energicamente, per amalgamare tutti gli ingredienti. Grattugiate la scorza di un’arancia, precedentemente lavata e asciugata e mescolate ancora. Poi incorporate farina e lievito che avrete setacciato preventivamente, aggiungendo un cucchiaio alla volta al composto, così da non formare grumi e mescolate con una spatola. Quando avrete inserito tutta la farina noterete che l’impasto risulterà morbido e appiccicoso, quindi per poter formare delle palline di circa 16 grammi l’una, infarinandovi spesso le mani per riuscire a dare la forma.

Con queste dosi, dovreste ottenere circa 30 castagnole 7. In un tegame versate abbondante olio di semi di arachide e non appena sarà arrivato alla temperatura di 170° (da tenere sotto controllo con un termometro da cucina) immergete poche sfere per volta 8, in questo modo la temperatura non si abbasserà troppo e le castagnole non si inzupperanno d’olio. Dopo 3-4 minuti di cottura, saranno dorate e pronte per essere scolate 9.

Mano a mano che le cuocete adagiatele su carta assorbente da cucina 10. A questo punto le vostre castagnole di ricotta sono pronte per essere spolverizzate con lo zucchero a velo 11. E non vi resterà che gustarle 12!

Conservazione 

Potete preparare in anticipo le castagnole di ricotta, basterà sistemarle su un piatto con carta forno e coprirle con pellicola trasparente: conservatele in frigo prima di friggerle! Si consiglia di consumarle subito una volta cotte.

Consiglio 

I profumi tipici delle castagnole di ricotta? Oltre all’arancia, potete utilizzare il limone o il mandarino. Mentre per i più golosi 1 cucchiaio di anice o limoncello nell’impasto.

Il Cacio Fritto è una vera prelibatezza, un’eccellenza gastronomica teramana che si è diffusa in tutto l’Abruzzo: d’altronde, la presenza del formaggio, quale ingrediente dei più noti piatti tipici regionali, è una costante.

De Remigis propone ai ristoratori il famoso tronchetto di caciotta mista, ma la ricetta si può preparare in casa con la Caciotta o con il Pecorino De Remigis “incerato”.

Ingredienti

Caciotta/Pecorino De Remigis (500 grammi oppure 1 chilo, in base alle porzioni)

2 uova

300 grammi di farina

Farina “Tipo O” qb

Sale qb

Olio qb

Tagliate il formaggio in fette abbastanza spesse senza eliminare la buccia. Poi sbattete le uova, aggiungete il sale e la farina per preparare la pastella: alla fine, dev’essere densa, altrimenti il formaggio in cottura fuoriesce. Immergete le fette in una padella con l’olio caldo, giratele lentamente e con delicatezza, per evitare che la pastella si rompa, quando hanno acquisito la loro “doratura” toglietele e posizionatele sul piatto. 

Gli gnocchi di farina di castagne sono un’alternativa di stagione alla classica versione con le patate. La loro ricetta risale alla tradizione della nostra cucina più povera, quando le castagne erano l’alimento principale di tanta della nostra gente, dalla Valtellina alla Toscana, mentre oggi – ironia della sorte – sono diventate un ingrediente piuttosto ricercato e costoso!

La preparazione è facile come quella dei gnocchi di patate e richiede una mezz’oretta più il tempo per far riposare la pasta e cuocere gli gnocchi in acqua bollente fino a che non si ammorbidiscono.

Una volta bolliti, gli gnocchi di farina di castagne si possono poi condire a piacere con burro e salvia come nel nostro caso, con un sugo di funghi e pancetta o anche con pezzetti di formaggio semistagionato come Caciotta Semistagionata “Corno d’Abruzzo” o Pecorino Semistagionato De Remigis.

A completare il tutto, basta una bella spolverata di Ricotta salata De Remigis. 

INGREDIENTI PER GLI GNOCCHI

(per 3-4 porzioni)

Farina di castagne, 300g

Farina bianca 00, 150g

Acqua tiepida, circa 200ml

Sale fino, qb

Burro, qb

Salvia, qualche foglia

Ricotta salata De Remigis grattugiata, qb.

PREPARAZIONE

Prendete una ciotola capiente, che possa contenere le due farine. Passatele al setaccio, aggiungete due pizzichi di sale fine, un goccio d’acqua tiepida e iniziate a mescolate con una forchetta. Aggiungete man mano altra acqua e continuate sino a quando si inizierà a formare un impasto. Rovesciatelo su un tavolo o su una spianata già spolverata di farina bianca e iniziate a lavorarlo con le mani.

Continuate aggiungendo, se serve, altra acqua sino a quando avrete ottenuto una massa omogeneo, che non si incolla più alle dita, rimanendo comunque molto morbida. Dategli una forma a palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela a riposare in frigorifero per almeno un’oretta.

Una volta che la pasta si è riposata, riportatela sul tavolo o sulla spianata infarinata, dividetela in pezzetti e, aiutandovi con le mani, lavorateli fino a realizzare dei cilindri  di circa un cm di diametro. Tagliateli a tocchetti di circa due centimetri e, con l’aiuto dei rebbi di una forchetta, schiacciateli leggermente facendoli “rotolare” per formare  il classico gnocco.

Man mano che sono pronti, metteteli da parte infarinandoli leggermente in modo che non si attacchino tra loro.

Consigliamo di tagliare degli gnocchi piuttosto piccoli per non dilatare eccessivamente i tempi di cottura: diversamente da quelli di patate che si cuociono in un attimo, la versione con le castagne ha tutti ingredienti crudi che sono quindi più lunghi a cuocersi.

Fate bollire una quantità abbondante di acqua, salatela e versateci i vostri gnocchi facendo attenzione che non ce ne siano di incollati tra loro. Come riprende il bollore, abbassate la fiamma e continuate la cottura per circa 15 minuti, fino a quando saranno morbidi e cotti alla perfezione anche all’interno.

Dare dei tempi esatti di cottura non è possibile (dipende dalla farina, dalle dimensioni, dalla forma…): dovete di rigore assaggiare gli gnocchi per capire quando saranno pronti!

Mentre gli gnocchi cuociono, fate imbiondire in una padella capiente del burro con delle foglie di salvia, sino a quando sarà diventato spumoso ma senza iniziare a scurirsi.

Come gli gnocchi sono pronti, scolateli dalla loro pentola con una schiumarola (e non con lo scolapasta) e poneteli nella padella. Mantecate bene e serviteli ben caldi con una bella spolverata di Ricotta salata De Remigis.

Lo Chalet Tartaruga di Tortoreto è anche una pizzeria molto conosciuta ed apprezzata: i prodotti De Remigis sono ingredienti basilari per tutte le pizze, compresa quella che vi presentiamo, naturalmente a base di pesce.

La Tartaruga è una pizza bianca con:

  • Mozzarella di bufala De Remigis
  • Frutti di mare
  • Cozze
  • Vongole
  • Pachino

Si potrebbe anche provare a realizzarla, ma perché non scegliere la comodità di farsela servire, a regola d’arte, una sera, in riva al mare, al Tartaruga…ogni volta, sarà come mangiarla per la prima volta, i frutti di mare variano in base al pesce fresco giornaliero!